Scenario HoReCa 2025: le sfide tra inflazione, costi e nuove opportunità

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Il settore Ho.Re.Ca. continua a essere uno dei pilastri dell’economia italiana ed europea. Secondo il Rapporto FIPE 2025, il comparto della ristorazione in Italia ha raggiunto un valore aggiunto di 59,3 miliardi di euro (+1,4% rispetto al 2023), con 327.850 imprese attive a fine 2024. Un risultato positivo, ma che si inserisce in un contesto competitivo e selettivo.

Allo stesso tempo, l’inflazione ha inciso in maniera significativa: ad aprile 2025, l’indice dei prezzi di alimentari e ristorazione è cresciuto del +1,9%, con effetti diretti sui margini di ristoratori e fornitori. 

Per comprendere meglio lo scenario e individuare le possibili soluzioni, abbiamo raccolto i punti di vista di Marco e Tommaso, co-founder di Ristoply, realtà che ogni giorno lavora al fianco di ristoratori e fornitori per semplificare la gestione degli ordini e delle forniture.

D: Tommaso, cosa significa per i ristoratori un’inflazione alimentare al +1,9%?

Tommaso: “Un’inflazione alimentare al +1,9% significa che i ristoratori si trovano a lavorare con margini sempre più sottili. Basti pensare che il food cost pesa in media per il 30-35% sul fatturato: anche una variazione minima può compromettere la redditività. 

In queste condizioni, non basta affidarsi all’intuito: servono dati chiari e strumenti per trasformarli in decisioni rapide. Digitalizzare gli ordini e centralizzare la gestione permette di monitorare costi e consumi in tempo reale, capire dove si perde valore ed evitare sprechi che, a livello nazionale, valgono oltre 14 miliardi di euro all’anno. È questo il punto di partenza per restare competitivi.”

D: Marco, quali sono le conseguenze per i fornitori Ho.Re.Ca.?

Marco: “L’inflazione colpisce i fornitori su due fronti: da un lato aumentano i costi di approvvigionamento, dall’altro i clienti chiedono condizioni più vantaggiose per proteggere i propri margini. 

In questo contesto, la trasparenza diventa un fattore decisivo. Con Ristoply, un fornitore può aggiornare i listini in tempo reale, ricevere ordini digitalizzati e senza errori, e mantenere rapporti più solidi con i ristoratori. Non è solo una questione di comodità: in una fase di forte volatilità dei prezzi delle materie prime – dal grano agli oli vegetali – la possibilità di comunicare in modo immediato e preciso con i clienti riduce conflitti, migliora la fiducia reciproca e permette di pianificare con più serenità.”

D: Quali strumenti possono aiutare i ristoratori a difendere i margini?

Tommaso: “Il modo più concreto per difendere i margini è avere il pieno controllo del food cost. Ristoratori e catene devono monitorare ordini, prezzi e fornitori ogni giorno, in un unico spazio centralizzato. Con Ristoply questo diventa possibile: si riducono gli errori, si prevengono le eccedenze e si ottiene una visione chiara e aggiornata. 

Ogni chilogrammo di cibo ordinato in eccesso o sprecato è un costo nascosto che si somma a quelli dell’inflazione. Considerando che in Italia si sprecano più di 4,5 milioni di tonnellate di cibo ogni anno, la gestione digitale degli ordini non è solo una scelta di efficienza, ma anche un atto di sostenibilità ambientale e sociale.”

D: Marco, cosa significa per voi essere partner dei ristoratori e fornitori in questo contesto?

Marco: “Essere partner oggi significa stare vicino ai ristoratori e ai fornitori con soluzioni concrete, non con promesse astratte. Noi di Ristoply conosciamo bene i problemi della filiera perché li affrontiamo ogni giorno insieme ai nostri clienti. La digitalizzazione non è un fine, ma un mezzo per semplificare la vita degli operatori: dall’aggiornamento dei listini alla riduzione degli errori negli ordini, fino al monitoraggio dei costi. 

Non è un caso che, secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Foodservice del Politecnico di Milano, oltre il 45% dei ristoratori italiani dichiari di voler investire in soluzioni digitali. Questo dimostra che il mercato è pronto, e che la vera differenza la farà chi saprà unire tecnologia e prossimità umana, trasformando la complessità quotidiana in opportunità di crescita.”

Conclusioni

Lo scenario Ho.Re.Ca. del 2025 è caratterizzato da crescita moderata, inflazione e pressione competitiva. In questo contesto, ristoratori e fornitori hanno bisogno di strumenti che permettano di controllare i costi, ridurre gli sprechi e semplificare i processi.

Le voci di Marco e Tommaso lo confermano: la digitalizzazione non è più un’opzione, ma una leva strategica per garantire efficienza e sostenibilità. 

Con Ristoply, il settore Ho.Re.Ca. può affrontare queste sfide trasformando i dati in decisioni concrete e la complessità in nuove opportunità.

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